La foto è di Nadia Fantone |
mercoledì 30 dicembre 2015
La costa di Magrassi vista dalla strada di San Vito
venerdì 16 ottobre 2015
Da Garbagna al monte San Vito
Un trekking per tutti o quasi...
Lunghezza andata e ritorno km 6,5 c.a.
Tempo impiegato 2 ore
Dislivello m. 400 c.a.
Lunghezza andata e ritorno km 6,5 c.a.
Tempo impiegato 2 ore
Dislivello m. 400 c.a.
Garbagna |
I resti della torre |
Calanchi |
Ramero Inferiore |
Il monte Ronzone |
San Vito |
Garbagna vista dal paese di San Vito |
Al centro della foto i ruderi del castello di Sorli |
La cima del monte San Vito m.684 |
Garbagna vista dal monte San Vito |
martedì 22 settembre 2015
lunedì 20 aprile 2015
Da Persi a Garbagna, dalla Val Borbera alla Val Grue
Molo di Borbera |
A piassa da l'urmu, la "piazza dell'olmo" con la chiesa di San Giovanni Battista |
Il Palazzo comunale |
Saranno ciliegie |
lunedì 6 aprile 2015
martedì 17 marzo 2015
"Camminando tra le valli"
Giovedì 19 marzo ci incontreremo a Garbagna (AL) alle ore 9,30/45 per la
passeggiata: La val Grue e il Santuario della Madonna del Lago. Percorso adatto a tutti. Per info 338.5291405 |
La pietra verde
sabato 14 marzo 2015
Liberamente Tratto da "i luoghi della memoria "
All'ingresso di Garbagna e precisamente sul Ponte del Tonno c'è un cippo
commemorativo che celebra gli eventi della battaglia della primavera
1945 ed una lapide ricorda il sacrificio del comandante partigiano Aldo
Ravetta “Argo”, caduto in combattimento.
Nella primavera del 1945, i partigiani della 4^Divisione Garibaldi diedero vita ad una offensiva sulle direttrici di collegamento tra Piemonte e Liguria
In questo panorama il 13 marzo, una colonna della G.n.r. ed una squadra tedesca (140 uomini) raggiunsero Garbagna.
Mentre la popolazione del piccolo paese era stata riunita a forza in piazza Doria, le forze partigiane della Brigata “Arzani” accerchiarono l’abitato chiudendo ogni via d’uscita ai rastrellatori.
A mezzogiorno, una volta rientrati i civili nelle case, si scatenò l’attacco dei ribelli. Mezz’ora di fuoco, conclusa con la resa incondizionata dei nazifascisti.
Mentre i comandi trattavano, un gruppo di militari tedeschi tentò, senza successo, di forzare le linee partigiane, facendosi scudo di un gruppo di ostaggi civili. Bloccati dal fuoco partigiano, i nazifascisti si dispersero, si barricarono in due case (casa Gentile accanto ai Toncini ) e presto alzarono bandiera bianca. Al segno di resa, il comandante partigiano “Argo”, uscì allo scoperto per parlamentare, ma venne colpito a morte da un cecchino nemico nel campo di fronte, di proprietà dei Montefinale . Un cippo sull'argine del campo ne ricordava il luogo esatto.
Alla fine della giornata di scontri, il bilancio fu di 6 morti e 120 prigionieri. Due furono le vittime civili: paesani, saliti per curiosità sul campanile della chiesa di San Rocco, e tragicamente scambiati dai partigiani per osservatori nemici.
Erano una Remotti Lina e l'altro Toncini Tonino
Dopo gli avvenimenti di Garbagna e nonostante i disperati tentativi di contrattacco dei nazifascisti, le valli Grue, Curone e Borbera furono definitivamente libere nella notte del 14 marzo
Garbagna racconta di Nadia Fantone
Nella primavera del 1945, i partigiani della 4^Divisione Garibaldi diedero vita ad una offensiva sulle direttrici di collegamento tra Piemonte e Liguria
In questo panorama il 13 marzo, una colonna della G.n.r. ed una squadra tedesca (140 uomini) raggiunsero Garbagna.
Mentre la popolazione del piccolo paese era stata riunita a forza in piazza Doria, le forze partigiane della Brigata “Arzani” accerchiarono l’abitato chiudendo ogni via d’uscita ai rastrellatori.
A mezzogiorno, una volta rientrati i civili nelle case, si scatenò l’attacco dei ribelli. Mezz’ora di fuoco, conclusa con la resa incondizionata dei nazifascisti.
Mentre i comandi trattavano, un gruppo di militari tedeschi tentò, senza successo, di forzare le linee partigiane, facendosi scudo di un gruppo di ostaggi civili. Bloccati dal fuoco partigiano, i nazifascisti si dispersero, si barricarono in due case (casa Gentile accanto ai Toncini ) e presto alzarono bandiera bianca. Al segno di resa, il comandante partigiano “Argo”, uscì allo scoperto per parlamentare, ma venne colpito a morte da un cecchino nemico nel campo di fronte, di proprietà dei Montefinale . Un cippo sull'argine del campo ne ricordava il luogo esatto.
Alla fine della giornata di scontri, il bilancio fu di 6 morti e 120 prigionieri. Due furono le vittime civili: paesani, saliti per curiosità sul campanile della chiesa di San Rocco, e tragicamente scambiati dai partigiani per osservatori nemici.
Erano una Remotti Lina e l'altro Toncini Tonino
Dopo gli avvenimenti di Garbagna e nonostante i disperati tentativi di contrattacco dei nazifascisti, le valli Grue, Curone e Borbera furono definitivamente libere nella notte del 14 marzo
Garbagna racconta di Nadia Fantone
Cippo commemorativo sul ponte del Tonno |
Case Gentile |
Iscriviti a:
Post (Atom)